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  • Immagine del redattoreAvv. Nicola Longobardi

Cartelle esattoriali e altri atti del Fisco. Come tutelarsi.


Non è un segreto che i tributi e le cartelle esattoriali siano uno dei problemi più ricorrenti nelle famiglie italiane.

IRPEF, IMU, tassa sui rifiuti, contributi INPS e bollo auto sono le imposte e tasse che più frequentemente non vengono pagate per mancanza di disponibilità economica o anche per semplice dimenticanza.

Ecco quindi che sorgono i problemi.


Cosa succede se non pago i tributi?

Agenzia delle Entrate-Riscossione (ex Equitalia) invia al contribuente una cartella di pagamento e da quel momento in poi maturano sanzioni e interessi, con conseguente aumento esponenziale dell’importo originario.

Una cifra di poche centinaia di euro in pochi anni può facilmente raddoppiare diventando così una spesa sempre più difficile da sostenere. Inoltre subentra altresì il rischio di pignoramenti, ipoteche e fermi amministrativi dei veicoli.

È proprio il caso di una signora pensionata che si è rivolta allo Studio Legale Longobardi a causa di un avviso di pagamento contenente numerose cartelle accumulate negli anni – per un totale di quasi 150.000,00 euro – ed una ipoteca iscritta sulla propria casa di abitazione.



Cosa fare quando si riceve una cartella o un altro atto del Fisco?

Una soluzione non sempre è possibile, ma non è infrequente che il Fisco commetta degli errori o dei vizi procedurali.

Chi riceve una cartella o altro atto proveniente dal Fisco (ad. esempio un sollecito / intimazione di pagamento) e intende contestarlo deve rivolgersi ad un professionista nel più breve tempo possibile per fargli analizzare la situazione.

Infatti, la Legge prevede un sistema di regole nettamente a favore del Fisco ed in base al quale il contribuente può impugnare tali atti entro un termine particolarmente ristretto che varia dai 30 ai 60 giorni a seconda della tipologia di tributo, in caso contrario si perde la chance di rilevare i vizi o prescrizioni maturate.

I risultati ottenuti in un caso pratico.

Tornando all'esame della signora pensionata con l’ingente debito verso il fisco, l'Avv. Nicola Longobardi ha attentamente analizzato tutta la sua situazione rilevando la presenza di vizi di notifica, oltre alla prescrizione della quasi totalità del debito (146.935 euro).

È stato quindi proposto ricorso alla commissione Tributaria Provinciale di Cagliari, richiedendo la cancellazione delle varie cartelle contenute nell'intimazione di pagamento impugnata.

Dopo circa otto mesi è stata pronunciata la sentenza che ha accolto il ricorso annullando tutte le cartelle contestate per un totale di 146.935,00 euro, condannando inoltre Agenzia delle Entrate-Riscossione a pagare le spese del processo.


Ecco di seguito un estratto del provvedimento della Commissione Tributaria Provinciale di Cagliari sopra richiamata.



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